COME E’ NATA FIRENZE?

 

“VERSO LA FINE DEL X SECOLO a. C. C’E’ SICURAMENTE DOCUMENTATO IL PRIMO STANZIAMENTO DI GENTI ITALICHE NELLA ZONA ORIENTALE DELLA PIANURA FIORENTINA. ESSE PROVENGONO DALL’APPENNINO TOSCO-EMILIANO E COSTITUISCONO L’AVANGUARDIA DI QUELLA CORRENTE MIGRATORIA CHE DALLA VALLE PADANA SCENDE A POCO A POCO FIN SULLE RIVE TIRRENE: SONO GLI INDOEUROPEI PORTATORI DELLA CIVILTA’ DEL FERRO PRATICANTI, A DIFFERENZA DEI LIGURI INUMATORI, IL RITO FUNEBRE DELLA CREMAZIONE. LA PERFETTA CORRISPONDENZA CHE PRESENTA LA SUPPELLETTILE DELLE TOMBE ARCAICHE FIORENTINE CON GLI OGGETTI COSTITUENTI IL CORREDO FUNEBRE DELLE NECROPOLI “VILLANOVIANE” DELL’AGRO DI BOLOGNA (BENACCI I E II), FA SUPPORRE CHE LO SCAVALCAMENTO DELL’APPENNINO SIA STATO EFFETTUATO ATTRAVERSO LA VALLE DELL’IDICE, IL COLLE DI CANDA E IL PASSO DEL GIOGO, DONDE DISCESERO PER IL MUGELLO E LE VALLI DEI TORRENTI FISTONA E MUGNONE FIN SULLA OSPITALE SPONDA DELL’ARNO” (Mario Lopes Pegna – Firenze dalle origini al Medioevo – Del Re Editore, pag 19-20)

 

Secondo la teoria dello storico M. L. Pegna le genti “villanoviane” avrebbero fatto un percorso diverso da quello che oggi è più accreditato, sarebbero quindi i “villanoviani” del nord (Felsina) a ‘colonizzare’ la vallata fiorentina, verso la fine del IX secolo passando per la Valle dell’Idice (dove sono stati recentemente trovati importanti stanziamenti “villanoviami-etruschi-celtici), il Colle di Canda (che si trova ad est dell’attuale Passo della Raticosa, alle cui pendici sorge il paese di Pietramala) e scendendo verso il Peglio (ritrovamento di un idoletto etrusco, ora a Cortona) risaliva il Giogo fino al Passo dell’Ospedaletto (poi Osteria Bruciata), scendendo in Mugello e da qui a Firenze. A me sembra che questa ipotesi, formulata dallo storico Mario Lopes Pegna nel 1974, sia affidabile. Poi lo storico prosegue con la trattazione dei primi abitatori di Firenze:

 

“….DI QUESTE GENTI ITALICHE VENNE IN LUCE VERSO LA FINE DEL SECOLO SCORSO, DURANTE I LAVORI DI RIORDINAMENTO DEL CENTRO DI FIRENZE UNA PARTE DELLA NECROPOLI, COSTITUITA DA UN’AREA DI OLTRE 4000 MQ E CHE SI ESTENDEVA DA VIA PELLICCERIA A VIA DEL CAMPIDOGLIO, PROLUNGANDOSI VERSO OVEST FINO A VIA VECCHIETTI. FURONO CASUALMENTE SCAVATE UNA VENTINA DI TOMBE, QUASI TUTTE RAPPRESENTATE DAI COSIDDETTI OSSUARI VILLANOVIANI…

 

Noi abbiamo la documentazione di questi ritrovamenti archeologici, di importanza estrema, in una serie di foto (fine Ottocento – primi Novecento) che sono visibili nel libro del Lopes Pegna. Io stesso, ebbi modo di vedere gli originali  di tali foto (che poi furono inserite nel libro del Pegna) all’Opificio delle Pietre Dure, in Via degli Alfani a Firenze (Ministero Beni Culturali), verso gli anni ’80, dove io prestavo servizio come segretario; si trattava di fotografie bianco nero, planimetrie e disegni vari, riguardanti tali scavi, che io stesso inventariai in un Registro che dovrebbe trovarsi ancora (lo spero) presso Archivio di detto Opificio P.Dure.

Prosegue poi Lopes Pegna riferendosi alle tombe villanoviane:

 

“….NON SI TRATTAVA DI UN SEPPELLIMENTO OCCASIONALE (necropoli fiorentina n.d.r.) MA BENSI’ DI UN’AREA CIMITERIALE BEN DEFINITA E PERTINENTE AD UN VILLAGGIO DI PRISCHE POPOLAZIONI ITALICHE, LA CUI SEDE NON POTEVA ESSERE MOLTO LONTANA DALLA NECROPOLI”.

 

E’ chiarissimo che si trattava della primitiva città (o villaggio) “VILLANOVIANO” sorto nell’area che poi diventerà la sede della Colonia Romana. Però bisogna notare un particolare molto interessante: il villaggio villanoviano si trovava ad una profondità variabile da 5 a 7 metri dal piano stradale e circa UN METRO SOTTO DI QUELLA CHE POI DIVENTERA’ LA CITTA’ ROMANA.

Prprio qui sta il “mistero” della sparizione di questo grande villaggio “villanoviano”, esistito dalla fine del X secolo a.C.  agli inizi dell’VIII sec, a.C., IN QUESTO METRO DI TERRENO ALLUVIONALE che celava appunto il precedente insediamento.

Riportiamo queste significative conclusioni di M. L. Pegna al II capitolo del suo libro :

 

“…CONSIDERANDO CHE LO STRATO IMMEDIATAMENTE SOPRASTANTE AGLI OSSUARI ‘VILLANOVIANI’ ERA COSTITUITO DA TERRENO ALLUVIONALE, ATTESTANTE UN LUNGO PERIODO DI ABBANDONO, FU ACUTAMENTE RILEVATO ‘CHE LA CITTA’ ROMANA SORSE SU DI UN TERRENO CHE DA TEMPO ERA STATO ABBANDONATO E CHE AI PRIMI COLONI POTEVA APPARIRE COME VERGINE, E  NON EBBE A SUBIRE ADATTAMENTI AD UN CENTRO PREROMANO’”.

 

E’ fin troppo chiaro a questo punto che l’origine di Firenze NON E’ ROMANA, bensì VILLANOVIANA (ed etrusca) ad iniziare dal sec. X a.C. E’ chiaro inoltre che la zona del villaggio fu ripetutamente sommersa dalle piene dell’Arno, che costrinsero i suoi abitatori ‘I Villanoviani’ a costruirsi un’altra città sulle alture delle colline che guardano Firenze e l’Arno. Quindi l’ipotesi che Fiesole sia più antica di Firenze E’ FALSA. SI TRATTA DI UNA TEORIA CHE NON E’ SORRETTA DA ALCUNA DOCUMENTAZIONE, NE DA ALCUN RAGIONAMENTO LOGICO. (Fine prima parte – Segue)

 

Paolo Campidori

© Paolo Campidori

 

Bibliografia:

Mario Lopes Pegna – Firenze dalle origini al Medioevo – Del Re Editore, Firenze 1974

Daniele Vitali – Guida al Museo Archeologico di Monterenzio “Luigi Fantini” – Archeologia e storia nelle Valli dell’Idice e dello Zena – Bologna 2006

Paolo Campidori – Mugello, Romagna Toscana e Val di Sieve – Borgo San Lorenzo 2006