IL MUSEO ARCHEOLOGICO DI
CECINA
Dico subito che il Museo Archeologico di
Cecina, dipendente dal Ministero peri Beni Culturali e Ambientali non è di
facilissima reperibilità, poiché si trova un po’ fuori mano, in località San
Piero in Palazzi, in direzione nord, ed ubicato in una struttura storica,
plurifunzionale della Villa dei Guerrazzi. Il museo, apre dalle 18 pomeridiane
e la sua apertura si protrae fino alle 22,00. Il Museo raccoglie i reperti
archeologici provenienti dal territorio circostante della Valle del fiume
Cecina. Vale veramente la pena visitare questa realtà museale, i cui reperti
sono ordinati in ordine cronologico ed esposti in vetrine realizzate con
criteri moderni e illuminate sapientemente con moderna tecnologia.
Come ogni altro museo archeologico della
Maremma, anche questo di Cecina si caratterizza per alcuni pezzi di
straordinaria importanza, come ad esempio il cinerario di Montescudaio, i
bronzi della necropoli di Casa Nocera, il calice in bronzo di Casaglia, il
tavolino in bronzo proveniente dalla necropoli di Casa Nocera, come pure
l’ascia proveniente dallo stesso sito. Ma su tutti, primeggia, per l’effetto
dirompente che ha sul visitatore, la corona aurea proveniente dalla necropoli
di Belora.
Il primo impatto, o meglio la prima piacevole
impressione il visitatore l’ottiene davanti al Cinerario di Montescudaio. Al
riguardo di questo importante reperto c’è da notare che un successivo restauro,
rispetto alla foto riportata in catalogo, ha ripristinato una lacuna della
statuetta, inserendogli nella mano destra una specie di martellone, con il
quale la divinità intende colpire il defunto (?) che si appresta a consumare la
cena dei defunti. Questo cinerario differisce dagli altri cinerari, forse più
antichi, per queste statuette inserite sul coperchio a forma di ciotola e per
una ulteriore statuetta seduta sull’ansa del cinerario. La decorazione dello
stesso è caratterizzata da grandi croci solari realizzate in rilievo.
Altri reperti di notevole interesse sono
rappresentati dai bronzi provenienti dalla necropoli di casa Nocera. Stupisce
di questi manufatti in bronzo, in modo particolare, l’alta qualità della
fabbricazione degli stessi. I pezzi sono infatti realizzati con la tecnica
della martellatura a sbalzo in rilievo, creando decorazioni a baccellature di
straordinario interesse artistico. Bellissima e interessantissima è anche una
pisside cilindrica realizzata in lamina di bronzo, sempre sbalzata, con dei
piccoli pendagli, forse dei sonaglietti, appesi a delle catenelle sempre in
bronzo. Bellissimi anche due calici bronzei, l’uno a forma di tazza cilindrica
e l’altro a forma di coppa, sempre cilindrica.
Un tavolino sempre in bronzo con il piano
cilindrico e la base a forma di treppiede ci testimonia dell’ alto risultato
raggiunto dagli etruschi nella lavorazione dei metalli e del bronzo in
particolar modo.
Un altro reperto che mi sembra di una
importanza davvero notevole è l’ascia in
bronzo con manico ricurvo, sul quale sono sistemate una serie di paperelle
stilizzate. Questa ascia mi sembra molto simile ad un reperto ritrovato
nell’isola di Lemno. Ciò testimonierebbe in favore di una certa ‘liaison’
esistente fra le genti abitanti in questa parte dell’ Etruria e le genti delle
isole del Mare Egeo e delle coste anatoliche. Ma un reperto su tutti accende la
nostra fantasia di appassionati d’archeologia e d’etruschi. Si tratta di una
corona aurea, forse appartenente una famiglia regale o di alto lignaggio.
Di questo reperto formato da foglia d’oro
finissima ottenuta tramite martellamento, stupisce l’alto grado di
conservazione e soprattutto la lucentezza davvero abbagliante. Questo popolo
davvero era maestro nella lavorazione dei metalli di ogni genere che proprio in
questa parte della Toscana erano abbondantissimi: rame, ferro, piombo, argento,
ecc. Vorrei infine menzionare una bellissima statuetta in bronzo raffigurante
un cervo. Si tratta di uno dei reperti con un livello artistico notevole a
dimostrazione, se ancora ce ne fosse di bisogno, della maestria raggiunta da
questi antichi popoli dell’Etruria, nel forgiare e nel modellare a loro
piacimento i metalli, tanto da diventare esportatori in tutto il bacino del
Mediterraneo.
Questo
di Cecina è davvero un museo importante e particolare, poiché come in ogni
realtà museale, si trovano dei reperti unici. Il museo apre la sera dalle 18
alle ore 20.
Paolo Campidori
© Paolo Campidori