Già verso il 1000 la città di Firenze assume un ruolo di primaria importanza. Questa si ingrandisce e si abbellisce di superbi monumenti. A far data dal 570, anno in cui i Longobardi occuparono la Toscana, ma sembra che Firenze ne rimanesse esclusa, i Vescovi fiorentini avevano acquistato sempre maggiore importanza. Nell’874 il Vescovo fiorentino ottiene dall’Imperatore l’autorità temporale sugli abitanti della propria Diocesi. In virtù di questi ampi poteri i Vescovi si erano fatti superbi, violenti, avidi e lussuriosi. Nel 1068 San Giovanni Gualberto accusa di simonia il nuovo vescovo Pietro Mezzabarba. Nel 1076 Matilde diviene erede di vasti domini. Firenze e la classe artigiana, ligia al Pontefice, sta con la gran Contessa e per Gregorio VII, e chiude le porte in faccia ad Arrigo VII, iniziando così il proprio destino guelfo. Firenze tuttavia ostenta indipendenza dai Pontefici, i quali, beneficiando delle donazioni fatti a questi dalla Contessa Matilde, pretendevano di ingerirsi sempre di più negli affari della città. Firenze, come segno di maggior libertà, vuole che Matilde ponga la sua abitazione fuori delle mura. Inizia così la conquista del contado da parte dei fiorentini contro i feudatari prepotenti. Nel contado, intanto, per le rivolte dei villani e per le ingiunzioni della nascente Repubblica, la nobiltà è costretta a inurbarsi. Nel 1115 muore Matilde e il Comune virtualmente già costituito inizia la sua vita fortunata e gloriosa. Nel 1119 la città è già potente e prestigiosa. Nel 1119 viene preso e distrutto Montecascioli nonostante che fosse difeso dal Vicario imperiale e marchese di Toscana. Nel 1125 Fiesole, acerrima nemica di Firenze, viene occupata e distrutta. Per tutto il secolo XII Firenze è impegnata a distruggere i castelli del contado, obbligando i feudatari più piccoli a inurbarsi. Nel 1185 l’Imperatore Federigo è a Firenze ma non ottiene neppure che siano restituiti i possessi ai feudatari del Contado. Nel 1197, alla morte di Enrico IV , Firenze si pone a capo della Lega di San Genesio, stando con tutta la Toscana, contro l’Impero e affermando una completa indipendenza dalla Chiesa. Con le guerre intanto i nobili avevano acquistato maggiore importanza e intervenivano con propri consoli negli atti più importanti del Governo. Nel 1202 Firenze vuole dare un segnale forte al dominio feudale e distrugge Semifonte, forte borgata degli Alberti in Val d’Elsa. Nel 1215 l’uccisione di Buondelmonte de’ Buondelmonti fa nascere i partiti Guelfo e Ghibellino, i quali sono mossi più da interessi particolari che da interessi della Chiesa o dell’Impero. Iniziano le lotte fra Guelfi e Ghibellini. Nel 1249, dopo aver resistito tre giorn,i i capi guelfi prendono segretamente la via dell’esilio. Nel 1250 i Ghibellini vengono sopraffatti presso Firenze e gli esuli Guelfi , sia nobili sia popolani tornano in patria. Per quanto riguarda il Mugello, il Plesner, che è uno dei più originali studiosi medievali del contado fiorentino scrive in proposito: “…a nord di Firenze, le lotte di queste piccole dinastie, a lungo andare, nessuna di esse avrebbe potuto sostenere senza appoggiarsi alla città e alla sua potenza…Tutte quelle grandi famiglie dovettero legarsi sempre più alla città, dal momento che quelle che lo fecero per ultime dovettero entrare a forza nella grande federazione che era il Comune.” Ma ecco come alcuni castelli del Mugello e dell’Alto Mugello, piano piano, con le buone maniere e al suon di suonanti fiorini d’oro, o con le cattive maniere e a colpi d’alabarda cedettero la loro autonomia ai fiorentini:
1283 – Pietrasanta di Canaglia – i fiorentini consapevoli dell’importanza del borgo di Pietrasanta detto Casaglia iniziarono le pratiche per comprarlo e il contratto fu firmato il 3 agosto 1284
1330 – Montecarelli – Il castello dei Conti Cadolingi passò nell’XI secolo ai Conti Alberti di Mangona che fu sottomesso il 30 aprile di quell’anno
1330 – Castro o Traversa – Furono proprietari del “castrum” gli Ubaldini e i fiorentini ne vennero in possesso in quell’anno.
1332 – Cornacchiaia – Il castello di Cornacchiaia è ceduto dagli Ubaldini alla Repubblica fiorentina.
1341 – Mangona – Il castello degli Alberti, che si denominarono “da Mangona” venne in possesso dei fiorentini e lo fortificarono. Tano del Conte Ugolino si ribellò e pagò con la sua vita, nel cortile del Bargello a Firenze
1351 – Barberino – per tradimento di Niccolò da Barberino, il castello raccoglie le soldatesche dell’Oleggio, condottiero dei Visconti, poi fatto diroccare in quell’anno per “cattivo consiglio e mala provvidenza di alcuni ministri della Repubblica”, come scrive il Villani.
1352 – Marcoiano – La rocca di Marcoiano fu nel numero di quelle che la Signoria fece atterrare. Gli Ubaldini conservarono però la Signoria delle terre.
1362 – Mantigno – era uno dei castelli più importanti degli Ubaldini e fu ceduto al Comune di Firenze in eredità da Giovacchino di Maghinardo.
1362 – Misileo – La zona, possesso dei Conti Guidi di Modigliana, passò in seguito agli Ubaldini da Susinana, fino a che Giovacchino di Maghinardo lasciò il castello in eredità alla Repubblica Fiorentina.
1371 – Palazzuolo sul Senio – Il castello degli Ubaldini fu acquistato dal Gonfaloniere Soderini a nome della Repubblica per il prezzo di 5250 fiorini d’oro.
1372 – Brentosanico - Gli Ubaldini in Brento tenevano un loro Vicario per la riscossione delle tasse, il fortilizio si ergeva sulla vetta del Caprile e fu venduto ai fiorentini in quell’anno.
1373 – Camaggiore – Il fortilizio di questa località si trovava a Pignole o Piagnole e fu ceduto ai Fiorentini dopo l’uccisione di Maghinardo.
1384 – Salecchio e Frassine – erano due antichi castelli degli Ubaldini che furono occupati dalla Repubblica Fiorentina. Nel castello del Frassine Maghinardo lasciò la testa sul ceppo
1387 – Susinana – Il famoso castello degli Ubaldini sorgeva vicino al Monastero. Venne atterrato dalla Repubblica in quell’anno
1403 – Pietramala – viene in possesso dei fiorentini in quell’anno.
1488 – Piancaldoli – Uno dei più antichi castelli degli Ubaldini da Susinana. La vicinanza al territorio imolese fece sorgere tra Bologna e Firenze lotte e battaglie per il suo possesso. Le capitolazione definitiva alla Repubblica Fiorentina avvenne il 27 aprile 1488.
Così andava il mondo allora, e così va il mondo oggi. I fiorentini hanno lottato per quasi quattro secoli per ottenere la loro definitiva libertà nella città di Firenze e nel contado Fiorentino. Non è una cosa da poco. Chi ha orecchi da intendere…..
Paolo Campidori
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