‘RITROVATA’ L’ANTICA PIEVE DI SANTA FELICITA A LARCIANO IN VAL DI FALTONA
 

RISOLUZIONE DI UN ENIGMA CHE DURA DA SECOLI

A proposito di questa Pieve il Brocchi scrive nel suo libro Descrizione del Mugello del 1747: “Dicono che in antico fosse la medesima (Pieve ndr) fabbricata in luogo detto Larciano, distante ora dalla Pieve circa un miglio a verso Tramontana, in onore di S. Felicita Martire, e che poi essendo rovinata, fosse traslatata sotto il titolo di Santa Felicita e dei Santi Maccabei, nel luogo ove ora è di presente, asserendosi da quei paesani,che quivi fosse un Monastero di Monaci Basiliani.

Questa tesi, almeno nella sua prima parte, è avallata in tempi moderni dal Calzolari,

storico e  ricercatore della Curia Fiorentina.

Ma vediamo chi era Santa Felicita: nel Martirologio romano di Papa Gregorio XIII,stampato a Roma nel 1636 si dice in proposito: “In Roma S. Felicita, madre di sette figlioli martiri, la quale dopo loro per comandamento di M. Antonino Imperatore, fu decollata  per la fede di Cristo”.Quindi il nome della Santa Felicita ci è senz’altro di indizio della vetustà dell’antica Pieve.

Con queste brevi indicazioni mi sono proposto di andare a ricercare la vecchia Pieve.

Unico indizio sicuro era  che questa si trovava in località Larciano a circa un miglio a tramontana, che nel linguaggio settecentesco significa a Nord. Dopo varie indicazioni sono arrivato a questo paesino di ‘due case e una svolta’, anzi due case e una grande villa in restauro, che in tempi imprecisati era un Monastero per monaci.

Dopo aver superato la diffidenza di alcune signore del luogo, e dopo essermi qualificato come un ricercatore di storia antica, queste hanno acconsentito a darmi informazioni, tramandate loro dalla tradizione, sulla vecchia Pieve e dove questa si trovasse.

Queste persone di una certa età, che sono nate nel posto, e vivono lì da diverse generazioni, hanno confermato che lì a Larciano era ubicata l’antica Pieve, e che

questa, in tempi antichissimi, fu trasferita in località Faltona.

Questa località Faltona genererà poi nei secoli molta confusione per identificare le due pievi,  essendo entrambe dette a Faltona.  Il mio intento sarà quello di rendere più chiara la cosa, con argomenti, spero, convincenti.

Il Calzolai continua: “La Pieve è ricordata fin dal 1023: Rolando e Lamberto del fu

Ranieri diedero a livello terre nella zona a Recintio fu Giovanni (ASF: Diplomatico,

Monastero di Luco alla data). Sempre nel medesimo fondo è il documento di una

vendita di terre poste a LARCIANO (24 novembre 1187) ‘sub obligo ipsius potestatis

qui in ac terra dominaret. Actum Larciano’ (Ibidem alla data).

Fino qui nessuna difficoltà: si sa che si sta parlando dell’antica pieve di Santa Felicita

a Larciano. Ma ora comincia il ‘rebus’, e, cioè, dobbiamo stabilire le ragioni per le

quali l’antica pieve è stata spostata da Larciano a Faltona.

Intanto bisogna dire che Larciano era un castello e che la Pieve faceva parte di questo.Nei pressi e sotto la pieve ci sono enormi scantinati che fanno pensare che

questi servissero al vecchio castello per la sua difesa.

E’ probabile che il castello abbia perso la sua importanza strategica in un periodo

imprecisato, cioè che questo sia stato sostituito da altri castelli più importanti e

che piano piano sia stato ridotto a castellare e che anche la pieve abbia cominciato quel periodo di decadenza del quale ci parla il Brocchi. Dalle fonti non mi risulta che esso sia stato abbattuto dai fiorentini o da altri.

Un’altra ipotesi dello spostamento della chiesa a Faltona potrebbe essere la seguente e cioè: per la crescente importanza che andava assumendo Firenze anche nel contado, ci fu quasi sicuramente in quell’epoca una rivoluzione stradale, come attesta anche il Plesner nel suo libro: ‘Una rivoluzione stradale nel ‘200’ e le vecchie strade di crinale

subirono, almeno in parte importanti modidiche. Queste non risparmiarono neppure la zona di Borgo San Lorenzo, l’antica Annejanum romana edi conseguenza neppure la zona di Larciano. Le Pievi si vennero d’ora in poi costruite lungo le strade principali se non lo si trovavano e vennero loro attribuite nuove competenze amministrativa, fra le quali la manutenzione delle strade.

A conferma di quanto detto ci vengono in aiuto antiche piante della zona che io stesso  ho rintracciato presso l’Archivio di Stato di Firenze. In una di queste, troviamo una importante  strade di crinale va a Borgo San Lorenzo partendo da San Cresci a Macioli, lambendo Montesenario, San Clemente alla Tassaia, Santa Felicita a Faltona, Fontegianni e dopo aver traversato la Sieve, arriva a Borgo San Lorenzo. In questo tracciato viario Larciano non è più toccato dalla strada, mentre sulla stessa strada troviamo invece ubicata la nuova pieve di Faltona. Questa è un’altra ipotesi per la quale la pieve di Larciano sarebbe, come dire, rimasta fuori dalla strada di grande comunicazione e come avviene oggi la località avrebbe progressivamente perso la primitiva importanza,cioè ‘scansata’.

Ma a questo punto sorge la domanda: quando la vecchia pieve di Larciano ha cessato

di ‘esistere’ e quando è stata impiantata la nuova Pieve di Faltona? Non è assolutamente facile rispondere. I testi antichi non parlano di ciò, anzi, fanno molta confusione per il fatto che nei documenti della stessa epoca vengono confuse le due località Larciano e Faltona, dando a pensare che siano due località diverse. Dice il Repetti ,che due documenti rogati rispettivamente nel dicembre 1016 e nel febbraio 1085, rammentano la pieve di Santa Felicita situata sin d’allora in Faltona. Questo è stato un rebus anche per me e per disverso tempo, senonchè questo rebus non esiste affatto, e questo l’ho scoperto recandomi più volte sul posto. Si arriva in questo luogo passando dal ponte detto di Serravalle , si prende sulla sinistra la strada per San Piero a Sieve e dopo appena 30 metri ci si immette in una stradina che conduce a Larciano. E qui sta la ‘sorpresa’. Il fiume Faltona, che si crederebbe aver lasciato al ponte,  costeggia invece la stradina  e in località Larciano il fiume Faltona è vicinissimo all’abitato, e molto più vicino di dove sorge l’attuale Pieve.

Ecco svelato il ‘mistero’: l’antica pieve di Santa Felicita a Larciano viene definita anche di Faltona perchè è ubicata sulla riva del Faltona ed ecco perchè gli antichi documenti del Mille e successivi parlano indifferentemente di Santa Felicita a Larciano o Faltona.

Ma questo ancora non ci dice quando è sorta la nuova Pieve di Santa Felicita a

Faltona. Ritorniamo al Calzolai che dice: “la pieve attuale è riferibile all’XI-XII

secolo”. La cosa è possibile e spiego perchè. Anticamente solo nelle pievi vi era il

fonte battesimale e questo serviva per tutto  il territorio della loro giurisdizione.I bambini che nascevano nelle chiese suffraganee, anche lontane dalla Pieve, dovevano essere battezzati nella chiesa plebana, anche perchè questa fungeva da ‘anagrafe’ per quei tempi. Dice ancora il Niccolai: “nel fonte battesimale del Battistero di Faltona si leggeva, almeno sino all’anno 1537, la data in cui questo fu scolpito “INSCULPUM ANNO MCLVII ERECTUS EIUSDEM”. Quindi è opinabile, ma di questo non c’è assoluta certezza, che la chiesa sia stata fabbricata nel secolo XII in quanto il fonte battesimale recava la data 1157. Non è da escludere però che la chiesa fosse stata costruita nel secolo precedente e avesse ricevuto il fonte battesimale solo un secolo successivo.

Da questo periodo in poi inizierà la fioritura della nuova Pieve e la decadenza della

vecchia. Questo si deduce da un altro documento. Nelle Rationes Decimarum dell’anno 1302-3 la pieve di Santa Felicita a Faltona (l’attuale) aveva come suffra-

ganee le seguenti chiese: S. Donati de Polcanto, S. Nicolai de Pila, S. Romoli de

Biviglano, S. Clementis de Montecaroso, S. Andree de Montegiovi. Non è più

menzionata la chiesa di Santa Felicita a Larciano o Lerchano, neppure come chiesa

suffraganea.

Interessante di questo periodo è il sigillo in cui si vede incisa l’effigie di Santa

Felicita con sette teste attorno, rappresentanti i sette figli o altri sette martiri e sotto

l’effigie del pievano in ginocchio, con la scritta intorno: S. IACOPI PLEBANO

PLEBIS S. FELICITAS DE LERCHANO, cioè sigillo di Jacopo pievano della

Pieve di Santa Felicita a Larciano. La pieve conservava il nome Larciano

per ricordarne l’origine.

A conclusione, devo ammettere, che oltre ad aver avuto la fortuna  di risolvere questo piccolo enigma storico, sono stato ancora più fortunato a ritrovare l’antica pieve e fotografare quello che resta della stessa. Le fotografie sono più eloquenti della descrizione. Ho fotografato nell’abitazione di una signora, che abita nei locali dell’antica pieve, alcuni interessantissimi capitelli che ne facevano parte e inoltre un

portale con un piccolo oculo laterale e un frammento di muro antico, oltre che la facciata orientata a ovest, come tutte le chiese più antiche.

Accanto alla chiesa c’è una villa antica, ora in restauro, già appartenente alla Fam. Berretti, che la gente del luogo dice fosse stato un monastero maschile. Alcune

crocelline poste al di sotto delle ampie finestre proverebbero la destinazione

religiosa di questo edificio. Mi viene un dubbio, visto che è stata fatta tanta

confusione fra queste due pievi, non sarà forse questo l’ edificio del quale parlano le

fonti tradizionali che ospitava nei secoli passati un Monastero di Monaci Basiliani?

Tutto potrebbe essere.

Paolo Campidori
(Copyright P. Campidori)