UN CIUCO VOLA SU MONTEBENI?

Domenica scorsa, forse un po’ attratto dalle notizie della frana di Montebeni, ho puntato dritto verso la Futa, incuriosito anch’io, come molti altri, di quello che stesse succedendo da quelle parti. Arrivati alla Casetta, dopo varie segnalazioni che ci informavano della interruzione della strada, un cartello più deciso degli altri e una transenna ci indicavano che dovevamo prendere una strada alternativa per raggiungere la destinazione: Pietramala. In un primo momento ho pensato che dovessimo andare a Firenzuola e poi risalire dal Peglio. Questo non corrsipondeva al mio modo logico di pensare. Va bene che tutte le strade portano a Roma... ma non è detto che tutte le strade vadano bene per Pietramala. Poi ho saputo invece che la deviazione consisteva nel passare per le Valli, Paliana e quindi Pietramala: un allungamento del percorso non impossibile ma fastidioso soprattutto per coloro che non conoscono la strada. Nella storia della strada statale per la Futa, più volte si sono verificate delle frane, alcune anche di vaste proporzioni, come quella in prossimità delle Filigare. Chi si vuole documentare su questo argomento, consiglio di leggere il libro dello Sterpos, che parla appunto della strada Firenze-Bologna attraverso i secoli. L’argomento è trattato molto bene da uno specialista qual’era lo Sterpos, che, se non sbaglio, ricopriva una carica importante nel settore delle strade. Io ho avuto modo di incontrarlo spesse volte quando ero alla segreteria della Galleria degli Uffizi. Il suo ente sponsorizzava il restauro di alcuni quadri,  ed è stato proprio lui a regalarmi il suo libro. Leggendo questo libro, mi sono reso conto che questa strada è soggetta a questo tipo di inconvenienti, forse dovuto a un tipo di terreno franoso o un po’ ballerino a causa dei frequenti terremoti. Però, esaminando con più attenzione il libro dello Sterpos e analizzando i documenti antichi che riportano i disegni delle frane, ci si accorge  che le medesime strade, intendo le carreggiate, sono invase da una massa enorme di terra, pietre, alberi travolti, ecc. Nel caso in questione invece non è così. Mi hanno riferito, più persone, che hanno percorso quel tratto di strada, nonostante il divieto, che la strada è assolutamente sgombra. Ora io non mi permetto certo di criticare l’operato di geologi, ingegneri e altri specialisti. Se hanno deciso questo significa che ci saranno dei motivi assolutamente validi. Però, sfrattare delle famiglie, chiudere totalmente al traffico una strada così importante, sono decisioni che comportano un disagio notevole alla cittadinanza. So che a Pietramala gli esercenti non sono affatto soddisfatti di questa decisione. Quelli che non protestano sono per lo meno scettici. E’ vero, la cittadinanza è stata messa al corrente, ci sono state riunioni, anche con il Sindaco e vari ingegneri e esperti del settore, ma il cittadino non erudito continua a guardare quel monte con un pizzico di ironia. Si sa, la gente di questi posti, montagnoli quanto volete, ma sono gente pratica. Questi continuano a guardare la carreggiata della strada e .....nemmeno un sassolino. A Pietramala, fra la gente incazz...., c’era anche un buontempone, uno che prende le cose con tanta ironia, è Nedo, ve lo ricordate? Lo incontrai alla festa “Smarronando e Svinando” con il suo organino e il bicchiere di vino in mano. Mi ha detto: Senti un po’ tu che vieni dalla città, ci sono da voi i ciuchi che volano? Io l’ho guardato e ho pensato che avesse alzato un po’ il gomito. Invece no, era sobrio, anche troppo. Sentite la poesia che ha tirato fuori, proprio sulla frana di Montebeni. L’ha intitolata: “Il ciuco vola su Montebeni”

Firenzuola con pietra serena

fa la pancia piena

Pietramala con la pietra mala

tanti l’avevan piena, ora ci cala

e in mezzo a tanta gente odi e veleni

or s’aggiunge pure il Monte Beni.

Secondo i grandi della geologia

franar dovrebbe e chiudere la via.

Strada che da Firenze va a Bologna

è chiusa sì....dagli Enti, che vergogna!

Politica sporca....qui si abusa

e quella della frana è sol ‘na scusa.

Gente evacuata che male si trova,

io dico attenti, qui gatta ci cova.

Guardan la gente dalla Castellaccia

veder se crolla il monte...e cambia faccia,

ma se aspetti che scenda giù da solo

forse si vede prima un ciuco in volo.

Quindi finiamo con queste scemenze

a apriam la strada per andà a Firenze.

Con questi versi Nedo ha riportato (almeno per un momento) il buonumore fra le persone incazz....Vuoi vedere, mi sono detto che, leggendo questa poesia, il ciuco che vola su Montebeni riescono a vederlo nitidamente anche i più scettici?

Paolo Campidori
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