MONTEPULICO

Un’antica strada romana attraversava il paese

Un’antica strada alto medievale, forse romana o addirittura etrusca raggiungeva Borgo San Lorenzo dalle località di Bosco, Montepulico, Condigliana, San Ansano, Gricigliano, Vitarete, Fonte e dopo aver attraversato la Sieve raggiungeva, nella pianura mugellana Borgo San Lorenzo. Non è certo che la strada fosse etrusca, ma sicuramente il tracciato veniva utilizzato dai romani. Questo percorso non si trova più nelle mappe tardo cinquecentesche. Al suo posto troviamo due tracciati uno che da Croce, per Salaiole, tocca San Michele al Monte e attraversando il torrente Fistona passa per Viaterete per arrivare a Borgo San Lorenzo. L’altro percorso, che troviamo nelle mappe antiche sec XVI-XVII, è quello che passa per Mulinaccio, Polcanto, arrivando a Fontegianni e quindi attraversa la Sieve, sempre in località Fonte. Come abbiamo detto il tracciato Montepulico, Condigliana, Sant’Ansano doveva essere molto antico, sicuramente romano e utilizzato fino a tutto il medio evo. Tante sono le testimonianze o le considerazioni che ci portano a determinare questa ipotesti. Primo, la strada propriamente etrusca, che raggiungeva il Mugello, attraversando probabilmente la Sieve in località Sagginale, proveniva da una parte da Fiesole e lambendo la Rocca di Monterotondo, anche quella sembra di origine molto remota, toccava la località di Valcava, sede di una stupenda Pieve mugellana, a ricordo del martirio avvenuto nel IV secolo, di santi cristiani Cresci, Enzo e Onnione. Altri vogliono che i tre martiri citati fosse in realtà la stessa persona con il nome di Crescenzione, ma devo dire che i martirologi cristiani citano la prima ipotesi. Un altro troncone della strada etrusca, proveniva dal Casentino e da Arezzo doveva congiungersi presso la Rocca di Monterotondo, passando per Galiga e Montebonello presso Rufina. I Romani, che avevano sottomesso da tempo gli Etruschi, nonostante la loro potenza, si guardavano bene da far passare le loro truppe in zone caratterizzate da una  forte presenza etrusca. Perciò avevano preferito questo percorso intermedio, parte di crinale, parte di fondovalle, che oltretutto era un percorso più lineare e più immediato per raggiungere la colonia romana di Annejanum, l’attuale Borgo San Lorenzo. Un’altra considerazione che ci porta a credere questa strada molto antica è la toponomastica di certe località poste lungo l’antico tracciato. Una di queste è Montepulico che deriva il proprio nome dall’essere stata una località attraversata da una via pubblica, cioè da una via di importanza statale, durante il periodo romano. L’altra località è Campomigliaio, presso il torrente Fistona. Qui, probabilmente, c’era una pietra miliare. Ma che questo percorso fosse utilizzato anche in epoca alto medievale, ce lo dimostra un antico ponte con arco a schiena d’asino che attraversa il Fistona presso la località Gricignano, anche questo paesino ha origini molto antiche. Sempre qui a Gricignano il Niccolai ci parla di: “Alcuni blocchi di pietra scavati sulla destra del fiume, proprio sotto il poggio che guarda la chiesa, costituivano la massicciata di una antica strada, forse romana”.  Il tracciato oggetto del nostro studio toccava le località Vitarete e Votanidi, con edifici  la cui origine sembrerebbe risalire al IV secolo d.C, quindi  di epoca romana. Ma vediamo come è oggi il piccolo abitato di Montepulico. La strada menzionata non esiste più, da secoli. Per arrivarci bisogna prendere la strada che attraversa il ponte, prima di arrivare a Polcanto. Pur essendo il paese ora un po’ fuori mano, tuttavia è molto vivo, un paese prevalentemente di villeggiatura che si ripopola particolarmente durante i week-end e nel periodo estivo. Ho incontrato persone gentilissime che veramente si sono adoperate per farmi capire la storia del loro paese. Fra queste, devo ringraziare l’editore Pietro Zani, della LEF che abita il palazzo dei Gondi, che erano i signori della zona e che qui avevano una loro residenza. Devo ringraziare anche l’artista Bino Bini, che ha il proprio studio in una di queste vecchie case del paese, e che mi ha fornito indicazioni e informazioni sulla zona di Salaiole. Pare che questo paese fosse chiamato così per le miniere di salgemma che venivano sfruttate nell’antichità. Un altro signore mi ha ragguagliato sull’esistenza di un’altra strada di crinale che fino a non  molti anni fa veniva detta “La maremmana”, poiché quella era la strada, forse una mulattiera di crinale, in cui transitavano le greggi per andare a pascolare in Maremma. Esiste poi a Montepulico una bella chiesetta, proprio al limitare Nord del paese, con portico antistante, che, essendo stata sconsacrata, è stata restaurata ed ora è adibita ad abitazione privata. Sono dell’opinione che è meglio che le chiese abbandonate vengano trasformate in abitazioni, che le stesse, per l’incuria o altre cause, vengano ridotte a un cumulo di macerie.

Paolo Campidori
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