MANLIO NEBBIAI: MECENATE O TALENT SCOUT?
Un rufinese che ha fatto dell’arte lo scopo della sua vita
Ho conosciuto Manlio Nebbiai in occasione di una bella mostra di pittori mugellani, di qualche anno fa, che si teneva nello spazio espositivo che mette a disposizione il Comune di Rufina per questi eventi particolari. Bisogna che dica la verità, perché io sono un po’ come Fumino, se non dico la verità mi entra il mal di testa. Ero andato appositamente per vedere i quadri di un pittore mugellano, non faccio il nome per pubblicità, quadri che io avevo osservato sedendomi con amici per un the in un bar alla moda di Borgo San Lorenzo che ha il nome, o meglio lo pseudonimo, di un artista . Fui impressionato, oltre che dal grande formato dei suoi dipinti , che ritraevano paesaggi mugellani, (e qui avrete capito), anche dal modo in cui questo artista, mugellano, rappresenta i contadini e la loro vita, le case coloniche, con le facciate sporche di verderame e con con le pergole delle viti dalle foglie ingiallite. Mi piace il modo in cui questo pittore dipingendo fa ricerca storica vera e propria e per il suo modo di “pastellare” i colori, con una maestria non comune. Quando vidi per la prima volta Manlio, in questa mostra appunto, fui colpito da alcuni particolari della sua personalità. Prima di tutto la gentilezza, direi innata di quest’uomo, una gentilezza quasi paterna, unita a un briciolo di timidezza che cerca di nascondere dietro i suoi occhiali. Ma non lasciamoci ingannare, Manlio non è un ingenuo, sa fare il suo lavoro e conosce molto bene la psicologia delle persone. In altre parole, Manlio è anche un abile “venditore” d’arte, e questo i suoi amici pittori e scultori lo sanno bene. Mi ricordo che Manlio rispondeva affabilmente alle mie domande, e si sentiva, che la persona era prima un intenditore e secondariamente un appassionato di arte in genere. Mentre io guardavo i quadri, lui da buon psicologo “venditore” guardava attentamente i miei occhi per vedere e per capire quanto io gradissi quelle opere. Precisiamo, Manlio, da buon organizzatore non vuole solo promuovere le vendite delle opere esposte, vuole anche che il pubblico gradisca l’evento espositivo, e per riuscire a questo, sicuramente ce la mette tutta.Fatto sta che mi ero recato alla mostra solo per vedere e uscii dalla stessa con due quadri sotto il braccio. Quando io decisi di acquistare un paio di opere di questo pittore, devo dire che Manlio, non so se per questo suo agire da “pater familiae” o, per simpatia, seppe indirizzarmi talmente bene nell’acquisto che io tengo tuttora questi due quadretti nell’angolo migliore della mia casa e me li riguardo con ammirazione. Sarà perché questi quadri rappresentano scene mugellane....forse sarò un po’ fissato per il Mugello, come dice mia moglie, che è una fiorentina convinta che passa tutto il giorno in Piazza Signoria, essendo impiegata in Palazzo Vecchio, ed è talmente amante del suo “centro” che, forse, ci dormirebbe pure. Ma anchManlio ama il suo paese d’origine: Rufina e l’ama talmente che è, come si dice, un po’ come il prezzemolo, sempre nel mezzo. Dove c’è una manifestazione, lì vedi Manlio. Lo trovi a Bacco Artigiano, lo trovi dove c’è una sottoscrizione per fare non so cosa a favore dei cittadini, lo trovi a Poggio Reale, dove dal primo fino al 9 giugno, espongono “I maestri italiani di pittura all’aria aperta”. Guarda caso, proprio a Poggio Reale, villa elegantissima, che pare sia stata fatta su disegno di Michelangelo e che ospita, tra l’altro il Museo della Vite e del Vino. Manlio, che è anche il Presidente del Comitato Attività Culturali e Artistiche di Rufina, si è creato un “entourage” di pittori, scultori, ceramisti, fra i migliori e fra i più promettenti e direi anche i più affermati della zona, si comporta con loro come un mecenate, come un piccolo Lorenzo il Magnifico: li coccola, direi quasi li vizia e li tratta con quel fare paterno con il quale lui è solito trattare le persone. Direi che alcuni pittori, che oggi sono già molto affermati nell’arte, lui se li è tirati sù, piano piano, dalle loro prime incerte pennellate. Poi, grazie anche al suo aiuto, il loro pennello è diventato più sicuro, la loro tavolozza si è arricchita di mille e mille colori, il loro status si trasformato da “dilettanti” a artisti professionisti. Per questa ragione Manlio Nebbiai, oltre che mecenate, nel senso della promozione artistica, può benissimo definirsi anche un “artist talent scout”. Infatti, alla sua “corte” gravitano anche artisti “promettenti” che sono all’inizio della loro carriera, ma non per questo meno interessanti degli altri. Conoscendo Manlio, e conoscendo la bellezza di Poggio Reale a Rufina, se fossi in voi non mancherei a questo appuntamento: Manlio non finisce mai di stupirci! L’evento artistico, il cui orario di apertura sarà dal lundedì al venerdì dalle 18 alle 20 e sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 22, è promosso oltre ché dal Comitato Attività Artistiche anche dal Comune di Rufina, nelle persone del Sindaco, Anna Maria Bigozzi e dell’Assessore alla Cultura, Dr. Mauro Pinzani.
Paolo Campidori
(Copyright P. Campidori)