Montesenario, si sa, è il “monte” per eccellenza, il monte amato da tutti, fiorentini e mugellani in modo particolare, ma quando parli di Montesenario la parola è conosciuta non solo in tutta Italia ma anche all’estero. E’ arcinoto infatti che questo “umilissimo” ordine dei Servi di Maria, iniziò con un gruppetto di persone, tutti o quasi di discendenza nobile, che verso la metà del 1200, lasciarono la città per ritirarsi sul “Monte” a fare vita di preghiera e penitenza. Questo Ordine, al pari dei francescani, viene inserito fra i “mendicanti”(anche se osservano la regola agostiniana), fra coloro insomma che vivevano esclusivamente sull’elemosina. Questa forma di chiedere umilmente, casa per casa, il necessario per vivere è andata avanti per secoli, anzi, ho la testimonianza di un frate che ancora una trentina d’anni fa andava alla “cerca” presso i contadini del Mugello, raccapezzando qua e là qualche “formaggino” fresco, qualche ricottina, e quando andava bene qualche polletto per fare il brodino agli “anziani” del convento e ai confratelli malati. I Sette Santi fondatori salirono questo monte impervio sapendo che avrebbero fatto una vita molto difficile. Sapevano che si sarebbero cibati di cose semplici e umili, magari bacche e frutti dei boschi; sapevano che non avrebbero dormito in comode camere impreziosite da lussuose suppellettili, come erano abituati, essendo gli stessi ricchi, ma avrebbero dormito dentro grotte umide e in spelonche terribili, sulla nuda terra oppure su lastroni di roccia. Una rappresentazione molto attinente alla realtà la possiamo ammirare in quel bellissimo affresco di Pietro Annigoni nel coro della chiesa. I futuri sette Santi, persone dalle facce “rudi”, vestiti di abiti monacali, portano sulle spalle, alcuni rozzi bagagli, contenenti le loro misere cose, e, camminando a fatica, guardano verso la cima del Monte, dove li attende la figura della Madonna, la Mamma Celeste di ognuno di noi. Oggi, che siamo nell’anno 2002, agli inizi del terzo millennio, il “Monte” si risveglia, per così dire, si mobilita, per accogliere e invitare i giovani di tutta Italia a partecipare a un grande raduno, proprio per ripetere idealmente questa “ascensione” che fecero i Sette Santi. Ma qual’é lo scopo di questo grande raduno? Innanzitutto, i giovani partecipanti, avranno incontri di riflessione, condivisione e servizio al alcune realtà della società in difficoltà. Il tema dell’incontro è: “Dal volto ai volti”, questo tema sta a significare che il volto (e la misericordia del Signore) si rivolge ai volti delle persone. In altre parole, ritrovare i tratti di Cristo nelle persone per costruire un futuro più a misura d’uomo, quindi migliore. Questa è decisamente la manifestazione “clou” dell’estate a Montesenario. L’esperienza è offerta ai giovani dai 18 ai 25 anni e prevede l’alloggio nei locali del convento e di conseguenza richiede disponibilità da parte dei giovani ai ritmi comunitari. La manifestazione ha un nome: si chiama “Senario Giovani” e si terrà dal 4 al 10 agosto p.v. I giovani interessati potranno iscriversi o semplicemente chiedere informazioni a Padre Bruno Zanirato oppure a Padre Renzo Marcon ai numeri 055/406441-2. Oltre a questa manifestazione nel corrente mese di luglio ed esattamente dal 22 al 27 si terrà, sempre a Montesenario, la 24° Settimana di storia e spiritualità, avente per tema “La Povertà”. Questo è un tema molto attuale, specie nella società odierna che, giorno dopo giorno, subisce un processo di scristianizzazione ed è sempre più attenta a quelli che sono i miti e gli idoli della società di oggi che sono il “Dio Quattrino”, la Borsa, i Titoli, le auto di lusso, l’eleganza. Il tema dell’incontro è interessante anche perché vuole “fare il punto” sulla necessità della povertà o meno degli ordini religiosi e in modo particolare sui Servi di Maria. Ma cosa si intende oggi per povertà? E’ cambiato il modo di interpretare il significato di povertà? Fino a quanto è giusto essere ricchi? Sono questi i temi di un’attualità assoluta. Perché non calarsi per alcuni giorni, almeno, nei panni e nello spirito di San Francesco e in quelli dei Sette Santi Fondatori? Per San Francesco e Santa Chiara e per i Sette Santi la povertà rappresentava la maggior ricchezza poiché svincolandosi dall’attaccamento dai beni terreni, più facilmente si poteva “raggiungere” quel Dio che i nostri Santi hanno dimostrato di amare in modo particolare. Questi sono alcuni temi dei convegni della Settimana di Storia e Spiritualità: Cristo povero, La povertà secondo Cristo, La povertà: pregi e limiti, La povertà tra i Servi, Evoluzione e concetto di povertà tutti temi di assoluto interesse. Coloro che fossero interessati a parteciparvi possono chiedere informazioni a Padre Luigi de Candido, Priore del Convento al numero 055/406441. Sempre a Montesenario, non manca in questa stagione l’arte. Una interessante mostra di pittura e scultura è già in corso e durerà fino alla fine di agosto. Espone l’artista Antonella Grassia, una pittrice e scultrice interessante, che ha fatto del ritratto il suo cavallo di battaglia, ma che tratta anche altri temi interessanti con un colorismo accentuato, molto originale. La mostra espone tra l’altro anche alcuni disegni. La mostra è aperta il sabato pomeriggio e la domenica (mattina e pomeriggio) con ingresso libero.
Invitiamo le persone a recarsi al “Monte”, troveranno quassù arte, storia, religiosità, refrigerio dall’afa cittadina, aria fresca e salubre delle abetìe, e perché no, anche un buon “gemmino” da degustare presso il bar del Convento.
Paolo Campidori
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