BIOGRAFIA
DI PAOLO CAMPIDORI
Storico, giornalista, scrittore cattolico, pittore, poeta,
scultore e fotografo. E’ stato, a ragion veduta, etichettato come: “eclettico”,
“artista a modo suo”, “tuttologo”, ecc., tutte espressioni pertinenti che gli
sono state confezionate e, direi cucite addosso, dalla critica più o meno
benevola. In effetti Paolo, nel suo innato bisogno di “esprimersi”, di
comunicare con la gente, lo fa nei modi
e nelle forme che gli sono più congeniali, quali appunto l’arte dello scrivere,
l’arte del rappresentare le “cose”, parola quest’ultima intesa in senso
universale, attraverso la pittura, la scultura e le arti minori.
Paolo ha inoltre il “pallino” (da distinguere con
“Pallottino”, che è un insigne etruscologo) degli Etruschi, dei quali si è
“innamorato” da circa trenta anni e più. Dunque, il Campidori è davvero un
“eclettico” ma nel senso buono del termine. Ha scritto vari libri, otto per
l’esattezza e tre libri ancora in bozze che per una serie di ragioni non
verranno pubblicati. Perciò io ho pensato, per uno di questi ultimi, di
pubblicarlo in Bozze ancora da da
correggere e perfezionare. Pertanto, coloro che mi seguono, potranno
leggerlo su questo mio nuovo sito. Vorrei solo precisare che il titolo del
libro, significa cercare di capire gli etruschi sotto vari Punti di vista e non solo quello dell lingua.
In campo artistico, ha fatto mostre di varia natura: dalle
miniature, alle astrazioni cromatiche e pittoriche, alle foto-pitture, alle
“rivisitazioni”, in chiave moderna, dei pittori macchiaioli e impressionisti,
alla pop-art, fino ad arrivare alla scultura “trash”.
Meglio sarebbe definire Paolo un “ricercatore” che si muove nell’ambito delle varie espressioni
culturali ed artistiche.
Ha un innato senso per l’umorismo e per la satira politica.
Non crede nella storia cosiddetta “ufficiale” (quella studiata nelle scuole), e
nella politica, ma non è un anarchico. Odia ogni forma di dittatura, ed ha un
particolare riserva verso tutte quelle culture “nihiliste” che sono radicate
nel substrato della società del nostro tempo.
Detto questo, Paolo, a livello umano e culturale, stima e apprezza tutti. Ritiene la vera libertà e la vera democrazia i cardini della società moderna futura (o
futuribile). Purtroppo, della società attuale condivide solo alcuni aspetti.
Paolo è un “mugellano di adozione” (anche se è nato in questo
teritorio) in quanto la famiglia: padre, madre e nonni erano originari della
Romagna Toscana o Alto Mugello, una striscia di territorio montuoso che va
all’incirca dal Passo della Raticosa, a Bordignano (Firenzuola prov. Firenze)
ai Monti di Coniale (sempre Firenzuola). Paolo, tuttavia, schivo da ogni
vincolo e da ogni “intruppamento” e pur amando la Toscana e l’Emilia Romagna,
non si sente né toscano, né romagnolo, o un “tosco-romagnolato”, ma semmai un
apolide. Ama tuttavia la Toscana. Ha rapporti di simpatia con luoghi e persone
dell’Appennino Tosco-Emiliano, fra questi: Firenzuola, Piancaldoli, Covigliaio,
Bordignano, Monti, Coniale, ecc.
In questi ambienti e in mezzo a queste genti semplici Paolo ha
ricevuto il suo “imprinting” e si è formato,
adolescente prima, e uomo maturo poi, ed ha sempre portato con sé un
ricco bagaglio di ricordi, ma non di rimpianti. Fra i ricordi, indelebili sono
quelli della sua infanzia, dei genitori, della nonna Chicchina, degli zii Aldo,
Egidio, Angiolino, dei cugini Nedo (poeta di Pietramala), Bruno, Adriana, ecc.
ma anche dei luoghi, delle chiesette, delle taverne, dei personaggi che sono
stati trattati nei suoi libri ricchi di storie di vita vissuta, storie che compaiono
nelle pagine successive del sito.
Paolo ha un recapito, o meglio un suo “studio” personale posto
in un antico fondo che era un
rimessaggio della “Vecchia Posta” granducale, del sec. XVII, a Fontebuona
(Firenze).
Vive però a Fiesole, città di
adozione che ama molto, ed ha intessuto rapporti e amicizie importanti
in ambienti culturali di questa meravigliosa città etrusca.
Paolo ama tutta la Toscana, di un amore profondo e, in
particolare la Maremma con il suo litorale, il suo mare con i tramonti
infuocati, le sue coste, i suoi paesini arroccati, i campi di meloni che celano
migliaia di tombe etrusche, le città etrusche, le colline metallifere ricche di
tanti minerali, Porto Santo Stefano, le isole Giglio, luoghi dove Paolo, tutti
gli anni, si reca in vacanza. Paolo ama anche le città del Lazio: Vulci (necropoli), Tarquinia, ecc.
Il suo numero telefonico è: Cell. 347-6530891
Numero e indirizzo di casa: 055-6503539
Via dell’Arno, 30 A Fiesole, Loc Il Girone 50061 Firenze
E-mail paolocampidori42@gmail.com
E-mail paolo.campidori@tin.it