CAFÉ BOHÉMIEN
Un caffé, un sorriso,
un saluto affrettato.
e cosa ancora? Tu...
Lo sguardo acceso
e penetrante dei tuoi occhi
che si posano sui miei
e sul mio aspetto vagabondo
di “evaso” e “bohémien”.
La tua bocca sensuale
le tue labbra carnose e voluttuose,
la tua pelliccia d’argento
calata appena sulle spalle.
Il tuo profumo
di
spezie orientali
mi inebria.
Col pensiero vago
per
i monti di Monghidoro,
anzi,
fra le nebbie di Montmartre,
del Boulevard des
Italiens,
della Seine,
del Sacre Coeur, io e tu,
mano nella mano,
col tuo sorriso di donna
bella,vera, estrosa, elegante,
e con quel tuo accento “parisien”.
Mi sveglio, eri solo un miraggio
che appare d’improvviso
fra le nebbie dei monti e delle valli
di Monghidoro, Loiano, Castel dell’Alpi?
Forse no, forse sì.
Eri tu? Ma cherie...?
Forse
Paolo Campidori