FIRENZUOLA
Non c’è paese al mondo che vanti una cosa
sola
né uom né animale sia solo bene o male
né cronaca né storia sia solo fòla
né
racconto o fiaba sia solo banale.
Il mondo è confuso in bene e male
così gli uomini hanno animo nobile e
bestiale.
In quegli anni di guerra fu deciso
di spazzar via una città così bella:
Firenzuola
che significato ha di “piccola Firenze”
ricca di storia, di costumi, di sorriso
deciso fu dai signori della guerra, allor
potenze.
Ma non si trattò certamente di cosa saggia
rifarsela con una città inerme
tutto fu distrutto e diventò oscura piaggia
e la cittadinanza impoverita come un verme.
Dimentichiamo il passato, Firenzuola è
rinata
dalle rovine ancor più bella e agiata
con belle piazze, strade, un museo, la
pietra serena
un bel Municipio, le banche come una bella
scena.
E poi la Pieve è anche rinata, con belle
opere da scultori e architetti adornata
con tante feste, ritrovi, sport e ciambelle
che puoi gustar nelle feste sotto le
stelle.
Firenzuola merita, merita assai,
ha ora dirigenti a “cinque stelle” che ben
faran nel presente e nel futuro più che mai.
La cittadina a Firenze vuol esser
collegata,
e questo auspicio i fiorentini hanno sempre
avuto,
per questa ragion una bella strada va
pensata
che dal Santerno a Firenze vada.
Allora fiorentini e firenzuolini potranno
dire con vanto:
“Firenzuola, bel paese che il Santerno
bagna,
e parla tosco in terra di Romagna”.
E’ rinata la città di Zanobi il Santo.
Paolo Campidori