PONTE VECCHIO

 

Quanta acqua è passata

sotto i tuoi archi

tesi come corde di violino.

Le piene improvvise,

con la loro impetuosità,

ti hanno fatto tremare,

non soccombere.

Sei disteso, addormentato

nel fiume d’argento,

con i piedi immersi nell’acqua,

sempre pronto a nuove avventure.

Presso di te

allungano la loro ombre

torri e case d’alto lignaggio.

Ti chiamano Ponte Vecchio, poiché

hai i capelli bianchi e il volto canuto?

Resisti arriveranno tempi migliori.


Paolo Campidori